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F l u s s e r   -   in campagna

 

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La breve conferenza iniziale del prof. Antonio Lambertino, autore tra l'altro di Psicoanalisi e morale in Freud, ha offerto un'interpretazione libera del pensiero di Flusser, senza riferimenti testuali diretti, come ha fatto la maggioranza degli altri conferenzieri.

Il motivo centrale: la libertà

Lambertino riconduce il pensiero di Flusser ad una ricerca della libertà nel distacco da ogni tipo di dogmatismo. In questo senso sarebbe errato cercare di classificare la filosofia flusseriana.

"Infatti, Vilém Flusser appartiene, sia nel suo carattere, sia nella sua vocazione, soltanto a se stesso. Era così fiero del suo sentirsi libero da ogni vincolo, che non voleva basarsi nella sua analisi su alcuna dottrina, né su autori o metodi di ricerca precostituiti. E proprio questo bisogno psicologico di una libertà illimitata potrebbe rivelarsi come il fondamento e la radice ermeneutica del suo pensiero multiforme"

Un altro motivo centrale è l'esperienza dell'assurdità:

"Anche se l'esperienza dell'assurdo è l'esperienza basilare di Flusser, questo non porta ad un immobilismo (come si può incontrare da Sartre per esempio), ma ad un superamento di quest'ultimo in nome della libertà e della speranza."

 
 

Strategie contro l'assurdità

Anche nel contributo di Andreas Ströhl (Goethe-Institut, Monaco di Baviera) uno dei punti di partenza è stata l'esperienza dell'assurdo, che Flusser però non cerca di superare attraverso la fede nella vita eterna. Ströhl riconosce nell'opera di Flusser tre strategie per dare un valore all'esistenza umana di fronte all'assurdità della morte: il gioco, la comunicazione e la tradizione.

Ströhl cerca di definire il concetto di 'dialogo' come lo concepisce Flusser, differenziandolo nel contempo dall'interpretazione di un Martin Buber, cui anche Flusser fa esplicitamente riferimento, e dando luogo ad una reinterpretazione decisiva, che porta ad una concezione del dialogo completamente nuova e diversa.

"Mentre Buber utilizza il dialogo per spiegare il rapporto fra 'io' e 'tu' in termini chiaramente religiosi, Flusser si serve del concetto di 'dio' per parlare della comunicazione tra gli esseri umani. Per dirlo in un altro modo: mentre per Buber l'uomo é una metafora per un atto comunicativo che rimane sempre incompleto e si realizza pienamente solo con l'intervento di dio come partner, Flusser si serve del concetto di 'dio' come metafora della santità dell'uomo."

La possibilità attuale di legare in rapporti dialogici tutti i mezzi di comunicazione sarebbe allora "una realizzazione tecnica di rapporti di reciproco riconoscimento", come costata Norbert Bolz nel suo necrologio (Kunstforum International 1992, Bd. 117, S. 107).


 

Irmgard Zepf (Università di Colonia, iniziatrice, insieme con Wolfgang Martin, della Flusser-Forschungsstelle für Kunst und Medientheorie) si è già dimostrata in simposi precedenti di essere una lettrice attenta e precisa dei testi flusseriani. A Puchheim ha parlato di "Flusser: insegnante poco ortodosso", cercando di interpretare l'insieme dell'opera di Flusser come 'insegnamento'. Zepf ha fatto riferimento a due 'Lehrstücke', l'emigrazione da Praga e l'immigrazione in Brasile, a cui corrispondono due testi distinti: Brasilien (Mannheim 1994) e Bodenlos (Mannheim 1992). Si è inoltre servita per la sua analisi dell'idea della tecnica come gesto che progetta nuove realtà (prendendo lo spunto da un capitolo di Menschwerdung, Bensheim/Düsseldorf 1994).

Flusser come insegnante

I punti importanti sono stati esposti all'inizio della conferenza: "

  1. . La personalità di Flusser come insegnante traspare nei suoi scritti; questo porta alla struttura dialogica del suo stile, che deve essere presa come punto di partenza di ogni analisi.

  2. Gli scritti di Flusser sono un insegnamento attraverso il modo in cui sono stati scritti. Lo stile specificamente saggistico di Flusser coinvolge il lettore e lo trasforma in un discente - se è pronto a diventarlo; Flusser rivela attraverso lo stilo giocoso e sperimentale dei suoi testi il proprio coinvolgimento nella descrizione ed osservazione dei fenomeni.

  3. . È solo a partire da queste domande di carattere formale che potranno essere formulate domande di tipo contenutistico."

Nel seguito Zepf espliciterà queste sue considerazioni, usando i testi a cui si è fatto riferimento. Molto istruttivi erano i rinvii alla nascita dei concetti chiave dell'universo flusseriano nei primi scritti (specialmente nel libro sul Brasile) e alla loro trasformazione in concetti di carattere tecnico-mediale nelle opere scritte più tardi. Il concetto dei "mondi alternativi" per esempio, che risale all'esperienza multiculturale del Brasile, si trasforma, grazie alle rivoluzionarie possibilità inerenti ai nuovi procedimenti del computer, nella visione di una "seconda immaginazione" realizzata tecnicamente attraverso la creazione di immagini artificiali.

Secondo la Zepf anche i concetti di 'rete', 'dialogo' e 'sintetizzare' sono da leggere più in chiave culturale che tecnicistica. Questo significherebbe che la frase di Flusser, secondo la quale la libertà consisterebbe nel giocare "contro l'apparato", deve essere capita non solo come critica del rapporto con l'apparecchio (fotografico), ma anche come critica dello stato, della burocrazia, dell'amministrazione e delle ortodossie culturali vigenti.

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